Il jeet kune do, che tradotto letteralmente significa “la via per intercettare il pugno”, è l’arte marziale ideata dal celebre Bruce Lee. Egli si pose il problema di migliorare la propria abilità di combattente a seguito di una sfida con un campione di arti marziali cinese. Il confronto durò pochi minuti e si concluse con la fuga dello sfidante cinese (che aveva l’arduo compito di rappresentare la volontà di molti maestri cinesi di impedire a Bruce Lee di divulgare i segreti delle arti marziali) e con Lee che lo rincorreva per tutta la stanza. Benché vittorioso, Lee si sentì incredibilmente spossato, e attribuì questo fatto alla limitatezza del sistema che praticava allora, il Wing Chun. Così ci fu il primo passo verso il Jeet Kune Do, Bruce ruppe gli schemi fissi del Wing Chun attraverso l’introduzione di elementi, strategie e metodologie di allenamento prese da altre arti marziali tradizionali come kung fu, boxe, lotta e persino scherma. Rompere gli chemi fissi, evolversi di continuo, acquisire idee nuove, buttare via il superfluo, tenere ciò che reputiamo più utile per le nostre personali caratteristiche. Era nato il Jun Fan Kung Fu, ovvero, il Kung Fu di Jun Fan, vero nome di Bruce Lee.
Dal Jun Fan Kung Fu al Jeet Kune Do attuale il passo è stato
breve ma sostanziale. Inosanto racconta che il nome Jeet Kune Do sia nato ad
una cena quando venne chiesto a Bruce Lee quale fosse il modo migliore per
parare un pugno. “Il modo migliore è anticiparlo per primi” cosi il jeet kune
do, la via per intercettare il pugno, nasceva con il suo marchio
inconfondibile: l’essenzialità e la semplicità. Ma dopo la prematura scomparsa
del suo fondatore gran parte del lavoro è stato portato avanti da alcuni dei
suoi allievi, in particolare da Dan Inosanto, uno dei pochissimi cui aveva dato
il permesso di insegnare. Inosanto ha portato avanti il JKD seguendo gli
insegnamenti e la filosofia del suo maestro e fondatore Bruce Lee, ma inoltre
ha inserito nel JKD altri concetti di altre arti marziali, tecniche provenienti
dal savate, dalla muai thai, dal brazilian jiu jitsu e persino stili di
combattimento del Sud Est Asiatico come il Silat, ma forse il più significativo
è il Kali, con svariate tecniche a mano nuda e armata.
Una cosa però bisogna dirla, definire il JKD è impossibile,
non ha nemmeno senso, proprio perché lo stesso Bruce lee disse: “il Jeet Kune
Do è solo un nome”.